ecobonus 110

Si è parlato moltissimo di ecobonus 110 per cui molte delle considerazioni trattate in rete ti saranno state infinitamente utili a capire come usufruire di questo importante incentivo. Per evitare di risultare ridondanti e ripetitivi oggi ci concentreremo su un aspetto molto importante ma, magari, meno popolare: i benefici statali per gli infissi.

Un incentivo molto interessante

Lo riteniamo un argomento importante da trattare dal momento che la sostituzione di serramenti e infissi in casa non è una spesa fine a sé stessa. Difatti migliorando porte e finestre beneficerai di un notevole incremento dell’efficienza energetica, soprattutto se consideri i rincari bollette che stanno colpendo l’intero Paese.

Il Decreto Rilancio, quindi, ha introdotto anche la possibilità di usufruire delle agevolazioni fiscali per i lavori considerati “minori”. Si tratta di sconto di cui poter usufruire per sostituire porte e finestre nella misura del 50% da portare in detrazione di cui è importante tenere conto.

I criteri previsti

Per far sì che questi lavori rientrino nel superbonus è necessario che rispettino alcune condizioni. Nello specifico la sostituzione di porte e finestre rientra nella voce dei “lavori trainanti” da compiere congiuntamente assieme a:

  • opere di isolamento termico:

in questa casistica rientrano i lavori riguardanti pareti isolanti, cappotti, pavimenti e coperture che riguardano l’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda.

  • Sostituzione impianti di climatizzazione:

rientrano in questa condizione tutti gli impianti centralizzati per riscaldamento, raffrescamento e fornitura di acqua calda sanitaria che abbiano efficienza energetica di classe A.

  • Lavori per miglioramento antisismico:

tali lavori, infine, sono quelli già compresi e ammessi al sismabonus.

Cosa significa “lavori trainanti”?

Secondo le condizioni del superbonus 110 infissi gli interventi trainanti sono quelli che riguardano, per esempio, la fornitura e la posa in  opera di finestre e infissi, tende da sole, porte di ingresso e componenti vetrati da integrare o sostituire.

Possiamo definirli come lavori conseguenti al miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione perché necessari rispetto ad altri lavori finalizzati a tale scopo. Tra le altre condizioni ci sono la sostituzione o modifica di infissi già esistenti ed un valore di trasmittenza termica indicato alla Tabella 2 dell’allegato B al decreto 11 marzo 2008. Il richiedente dovrà inviare la documentazione ad Enea entro novanta giorni dalla fine dei lavori.

Quali agevolazioni fiscali sono previste?

Quando il contribuente si appresterà a depositare la dichiarazione dei redditi potrà fare richiesta della detrazione IRPEF del 110% rispetto alle spese documentate. Queste verranno ripartite in cinque quote annuali di pari importo ma non è tutto.

In aggiunta potrà ottenere anche lo sconto in fattura immediato, ovvero la riduzione dell’importo pari alla detrazione che verrà anticipato dai fornitori ingaggiati per la realizzazione degli interventi oggetto del beneficio fiscale.

I fornitori, a loro volta, potranno recuperare la somma anticipata tramite il cosiddetto credito di imposta. Inoltre potranno anche cedere il credito ad altri soggetti tra cui rientrano istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Fin qui ti abbiamo spiegato in modo molto sintetico il funzionamento del bonus 110 infissi ma è chiaro che ci sono tutta una serie di valutazioni caratteristiche e particolari che riguardano i casi specifici.

Per avere chiarimenti sul reale beneficio di cui puoi fare richiesta ti suggeriamo di rivolgerti all’impresa edile per ottenere, dopo un sopralluogo, un preventivo comprensivo anche delle riduzioni che potrai ottenere.

calcolo rata mutuo

Il calcolo della rata del mutuo è importante per capire se, al netto delle entrate mensili, saremo in grado di poterla sostenere. La rata è un valore che comprende una parte dell’importo preso in prestito e una serie di costi che vanno a costituire il piano di ammortamento. Questo è il documento in cui trovi il prospetto delle quote da pagare, la struttura del capitale, gli interessi e le relative scadenze periodiche. Vediamo tutte le informazioni sull’argomento e come fare il calcolo della rata del mutuo.

Di cosa si compone la rata del mutuo?

La rata del mutuo comprende la quota capitale e la quota interessi. La prima è ciò che dovrai rimborsare per il denaro preso in prestito e che, di mese in mese, va a ridurre il debito fino ad arrivare a zero. La quota interessi, invece, è la parte di interessi maturati per aver preso in prestito il denaro e, quindi, coincide con il costo del mutuo.

Questi due valori vengono stabiliti da una serie di fattori tra cui quanto denaro hai preso in prestito, la durata del mutuo, gli interessi, la formula di contratto e così via. In ogni caso man mano che pagherai le rate andrai ad estinguere il tuo debito nel tempo.

Come si calcola la rata del mutuo

Questa operazione avviene in modo automatico grazie ai sofisticati sistemi di calcolo predisposti dalle banche o dai comparatori online. Ai consumatori basta sapere che ciò che influenzerà l’ammontare di ogni rata è il rapporto tra importo, durata e tasso di interesse vigente per il mutuo acceso.

Il tasso di interesse varia in base alla scelta tra fisso o variabile e al valore Eurirs ed Euribor che lo influenzeranno quotidianamente. A tale valore si dovrà aggiungere la quota spread, ovvero la remunerazione della banca espressa in percentuale.

Tasso fisso e variabile: le differenze

La differenza risiede nel tasso applicato in base al suo indice di riferimento. Il tasso fisso si fonda sul valore Eurirs mentre quello a tasso variabile fa riferimento all’Euribor e al tasso BCE. Questi vengono calcolati su base quotidiana e sono comunicati dalla Federazione Bancaria Europea.

L’Eurirs, acronimo di Euro Interest Rate Swap, è influenzato dall’andamento dei derivati sui tassi utilizzati dalle banche per proteggersi dalle perdite. L’Euribor, acronimo di Euro Interest Bank Offered è il tasso medio delle transazioni finanziarie che si verificano tra le principali banche europee.

Questi due tassi non costituiscono l’ammontare della rata ma una minima percentuale che, chiaramente, può diventare più o meno costosa sul lungo periodo. Semplicemente con i mutui a tasso variabile il richiedente conoscerà in anticipo il valore potenzialmente più alto della rata ma può beneficiare anche delle oscillazioni al ribasso.

Con il mutuo a tasso fisso, invece, da una previsione anticipata del costo delle rate che rimangono costanti nel tempo. A variare sarà la durata del rimborso in caso di aumento o decremento dei tassi di interesse.

Gli altri costi da considerare

Per il calcolo della rata del mutuo devi anche considerare tutte le spese che dovrai sostenere e che sono definite come “accessorie”. Tra queste vi sono i costi di apertura della pratica, generalmente compresi tra lo 0,5 e l’1% del montante capitale richiesto. Poi ci sarà il costo di perizia sull’immobile di circa 300 euro senza IVA, l’atto notarile che ammonta a circa duemila euro e le imposte.

Queste dipendono dal tipo di mutuo richiesto e dal tipo di transazione eseguita ma sono sempre specificate nei fogli informativi disposti dalla banca a cui ti rivolgerai. Ci soni poi i costi di polizza, un’assicurazione richiesta dalla banca come ulteriore garanzia di solvenza del debito. I premi si vanno ad aggiungere al costo complessivo delle spese e possono essere pagati in un’unica soluzione o in aggiunta alla rata.

Infine dovrai considerare le spese di incasso della rata che sono trascurabili mensilmente ma che, nel lungo periodo, possono diventare una cifra di rilievo.

Pertanto il miglior modo per procedere al calcolo della rata del mutuo è quello di rivolgerti al consulente o di fare una simulazione online inserendo la cifra mensile che puoi pagare e l’importo che vuoi richiedere.

prestito onore

Cos’é il prestito d’onore

Il prestito d’onore: un tipo di prestito progettato per categorie come imprenditori e studenti. Si tratta di un tipo di prestito che viene richiesto a titolo personale, e viene erogato per far carico alle situazioni d’emergenza in cui si necessita di una ingente somma di denaro in poco tempo (clicca qui per ricevere una consulenza); A differenza del prestito, questo tipo di finanziamento è caratterizzato da condizioni di rimborso più favorevoli rispetto la norma. Che tu abbia bisogno di finanziare gli studi, oppure se hai deciso di avviare il tuo progetto imprenditoriale, questa potrebbe essere la scelta giusta.

Attenzione: ricordiamo che questo finanziamento non richiede una busta paga e non necessita nemmeno della presenza di un garante per essere ottenuto. Uno dei motivi per cui è diventato molto utilizzato è proprio dovuto agli studenti, che lo sfruttano per potersi pagare le tasse universitarie.

Questo tipo di finanziamento è stato creato appositamente per studenti e neo-imprenditori. Ma le due categorie vanno valutate separatamente, vediamo come:

Per i nuovi imprenditori/micro imprese: la cifra va valutata dall’istituto di credito in base al progetto, e può essere richiesta una cifra precisa purchè non superi la somma concordata (decisa dall’istituto di credito). Il termine massimo di restituzione è di 7 anni, e viene estinto attraverso rate mensili calcolate insieme il consulente.

Per gli studenti: In questo caso abbiamo una situazione più semplice e favorevole, ma potrà essere richiesta una cifra intorno ai 5000 Euro. Il rimborso (ovvero la prima rata) inizierà dopo circa 2; Il tempo massimo di restituzione: 15 anni.

Altre categorie di soggetti che possono richiedere il prestito d’onore sono per esempio i lavoratori autonomi o i soggetti che vogliono avviare un’attività in franchising.

Il prestito d’onore quindi consiste in una forma di credito che viene concesso a studenti e imprenditori a tassi di interesse agevolati.”

La particolarità dei tassi agevolati permette quindi alle aziende che vogliono investire sulla proprio business, ma anche agli studenti che vogliono auto-finanziarsi gli studi.

A chi spetta e con quali modalità viene richiesto?

La maggior parte dei soggetti che richiedono questo tipo di finanziamento non ha ovviamente la possibilità di richiedere un normale finanziamento, non avendo per esempio una busta paga o un contratto regolare.

Questo tipo di finanziamento può essere visto addirittura come un contributo o un incentivo, se prendiamo in considerazione l’aspetto vantaggioso del tasso d’interesse. Oltre al vantaggio che puo’ essere richiesto anche se non si e’ lavoratori dipendenti, come nel caso dello studente o del libero professionista.

Ma andiamo a scoprire chi sono i soggetti che possono presentare la richiesta per questo tipo di finanziamento:

  • Persone che vogliono avviare attività in franchising;
  • Lavoratori autonomi;
  • Studenti;
  • Imprenditori;

Per quanto riguarda le modalità e le caratteristiche, ogni soggetto avrà una valutazione differente in base a diversi fattori. Ci saranno variazioni sia sul totale da poter richiedere che sul tasso di interesse applicato, come le modalità di rimborso del prestito.

Requisiti per ottenere il prestito

Abbiamo scoperto cos’è un Prestito D’Onore e a cosa serve, ma cosa serve per ottenerlo? Ecco la lista dei requisiti necessari per ottenere questa particolare forma di finanziamento:

  • Residenti in Italia;
  • Essere maggiorenni (aver compiuto il 18esimo anno di età + 1 giorno);
  • Per i soggetti stranieri bisogna essere in possesso del permesso di soggiorno;
  • Per gli studenti bisogna essere iscritti regolarmente ad un’università;
  • Possedere i requisiti di reddito e di merito previsti dalla legge e dalle modalità del contratto;
mutuo

SOSPENSIONE RATA MUTUO PRIMA CASA

Dai recenti sviluppi in tema Covid e Incentivi 2021, e’ emerso un nuovo “bonus” che lo Stato ha deciso di ufficializzare per far fronte ai tanti disagi che questa pandemia si sta lasciando dietro. Secondo quanto riportato infatti, la nuova Legge di conversione n. 173/2020 stabilisce che saranno prorogati di 2 anni il termine per accedere al bonus che garantisce sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa.

Rispetto agli altri bonus, questa volta ci troviamo in una situazione davvero favorevole per chi necessita di un blocco istantaneo delle rate. Inoltre, e’ previsto un contributo dello Stato per i proprietari  che comunicheranno all’Agenzia delle Entrate una riduzione del canone di affitto. Inoltre, ricordiamo che la sospensione è valida anche se in ammortamento (ma da meno di un anno).

A CHI SPETTA QUESTO BENEFICIO E COME OTTENERLO

Ecco l’elenco di requisiti necessari per avere accesso al benenificio:

  • L’immobile è situato in un Comune con una densita’ alta di edifici e persone che ci vivono;
  • Deve essere l’abitazione principale dove si vive:
  • Disponibilita’ a contattare l’Agenzia delle Entrate per la rinegoziazione delle rate:

In termini pratici, la proroga delle rate dei mutui e’ disponibile solo per acquisti non superiori a 250mila euro e scade il 31 dicembre 2021, ma questo vale solo per le domande presentate entro il 28 marzo 2020. Sara’ successivamente la banca, che dopo aver analizzato la completezza dei dati per vedere se sono stati soddisfatti i requisiti, sara’ obbligata a sospendere la prima rata, in relazione alla data dell’invio della domanda.

Un ulteriore vantaggio lo possiamo trovare poi grazie al Ministero dell’Economia e Finanza che ha istituito il fondo Gasparrini per i mutui destinati all’acquisto della prima casa.

Regolato dalla Legge del 24 dicembre 2007 n. 244, e’ rivolto a coloro che hanno acquistato la prima casa tramite mutuo. Questo permette di beneficiare della sospensione del pagamento delle rate che gravano sullo stipendio.

Chi sono i destinatari di questo fondo?

Possono accedere le seguenti categorie di famiglie:

  • Famiglie da un solo genitore con figli minori;
  • Giovane coppie;
  • Giovani di età inferiore a 35 anni con un rapporto di lavoro atipico;
  • Conduttori di alloggi di proprietà delle case popolar

Infine, e’ previsto una riduzione sul prezzo del 50% che può arrivare ad un massimo di 1.200 euro in un anno. Per ricevere il bonus, bisognera’ inviare una comunicazione all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione deve riportare la rinegoziazione del canone di locazione e tutte le inerenti al caso.

 

Dove posso richiedere ulteriori informazioni?

In questi ultimi mesi, abbiamo assistito tutti alla nascita e sviluppo del COVID 19, per questo motivo richiedere un appuntamento in banca o con un consulente potrebbe essere difficile e pericoloso anche per la salute di intere famiglie. I nostri consulenti specializzati di Salvaconto però potranno intervenire subito grazie alle consulenze online e gratuite, e potranno assistervi in qualsiasi momento. Basta contattare il form con i propri dati per essere ricontattati gratuitamente e senza nessun impegno.