Il bollo auto è una tassa automobilistica che deve essere pagata dai proprietari di veicoli al pubblico registro automobilistico (PRA). Inoltre, coloro che utilizzano veicoli con contratti di leasing, usufrutto o acquisto con patto di riservato dominio sono anche tenuti al pagamento della tassa automobilistica. A partire dal 1° gennaio 2020, anche gli utilizzatori di veicoli con contratto di noleggio a lungo termine senza conducente sono tenuti al pagamento del bollo auto.

L’importo del bollo auto dipende dalla classe ambientale del veicolo, e ci sono sanzioni per il ritardato pagamento. È possibile verificare lo stato del pagamento del bollo auto attraverso il portale ACI o contattando l’ufficio tributi della propria regione o provincia autonoma.

Chi ha diritto all’esenzione?

In alcuni casi, il bollo auto può essere esente, ad esempio se si possiede un veicolo storico o se si è invalidi al 100%. Ci sono alcune situazioni in cui è prevista l’esenzione dal pagamento del bollo auto. Ecco alcuni esempi:

  • Veicoli storici: il bollo non è dovuto per i veicoli che hanno almeno 30 anni di età e che sono stati opportunamente iscritti all’apposito registro storico.
  • Veicoli appartenenti a persone con disabilità: in alcune situazioni, le persone con disabilità possono essere esentate dal pagamento del bollo. Ad esempio, se il veicolo è utilizzato esclusivamente dalla persona con disabilità per gli spostamenti legati alla sua condizione di handicap.
  • Veicoli utilizzati per scopi umanitari: in alcuni casi, i veicoli utilizzati per scopi umanitari (ad esempio, per il trasporto di organi o sangue) possono essere esenti dal pagamento del bollo.
  • Veicoli utilizzati per il soccorso pubblico: i veicoli utilizzati per il soccorso pubblico (ad esempio, ambulanze o auto della polizia) sono esenti dal pagamento del bollo.
  • Veicoli utilizzati per il trasporto di merci: in alcuni casi, i veicoli utilizzati per il trasporto di merci sono esenti dal pagamento del bollo. Ad esempio, se il veicolo è utilizzato esclusivamente per il trasporto di prodotti agricoli.
  • Veicoli utilizzati per il trasporto di studenti: i veicoli utilizzati per il trasporto di studenti (ad esempio, autobus scolastici) sono esenti dal pagamento del bollo.
  • Veicoli utilizzati per il trasporto di invalidi: in alcuni casi, i veicoli utilizzati per il trasporto di invalidi (ad esempio, auto adattate per il trasporto di persone in carrozzina) possono essere esenti dal pagamento del bollo.

Come chiedere il rimborso del bollo auto?

Per chiedere il rimborso del bollo auto è necessario presentare una richiesta scritta all’ufficio della motorizzazione civile o all’Agenzia delle Entrate, a seconda della regione di appartenenza.

Per ottenere il rimborso del bollo auto è necessario presentare i seguenti documenti: una copia della ricevuta di pagamento del bollo auto, una copia del documento di circolazione del veicolo (libretto di circolazione o passaggio di proprietà), una motivazione valida per chiedere il rimborso, ad esempio una erronea emissione del bollo, un pagamento doppio o una esenzione dal pagamento del bollo per motivi di legge, una copia del documento di identità del richiedente.

Una volta presentata la richiesta di rimborso, l’ufficio competente valuterà il caso e deciderà se accordare o meno il rimborso. In caso di esito positivo, verrà emesso un bonifico o un assegno a favore del richiedente. In caso di esito negativo, sarà possibile presentare un ricorso all’autorità competente.

assicurare auto estero

La polizza di assicurazione auto obbligatoria in Italia (RCA) è valida anche nei Paesi dell’Unione Europea, in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Per questi Paesi, sarà sufficiente portare con sé il certificato di assicurazione.

Per altre Nazioni (come Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Russia, Moldavia, Ucraina, Bielorussia, Turchia, Tunisia, Israele e Iran) sarà invece necessario avere con sé la carta verde, che attesta l’esistenza di una polizza di assicurazione che copre i danni causati a terzi durante il viaggio all’estero.

Inoltre, per alcune Nazioni non comprese in questo elenco, sarà possibile stipulare una polizza di assicurazione a tempo, ovvero temporanea, che permetterà di circolare in questi Paesi.

Cosa succede in caso di sinistro all’estero?

In caso di incidente all’estero, sarà necessario annotare i dati identificativi del mezzo che ha causato il sinistro e compilare il modulo blu o CAI (Constatazione Amichevole di Incidente). Una volta rientrati in Italia, sarà possibile presentare domanda di risarcimento all’Organismo di indennizzo italiano della CONSAP, in caso di mancata risposta da parte della società assicuratrice estera entro i 90 giorni dalla richiesta di risarcimento.

Inoltre, è sempre consigliabile verificare le coperture assicurative e, in caso di dubbi o incertezze, consultare il proprio agente assicurativo o il servizio clienti della propria compagnia assicurativa prima di partire per un viaggio all’estero in auto.

In caso di sinistro stradale fuori dall’Unione Europea, il funzionamento dell’assicurazione dipende dal Paese in cui si è verificato il sinistro. In generale, per i Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Vienna del 1968, nota anche come Convenzione di assicurazione contro la responsabilità civile per i danni causati da veicoli a motore, sarà possibile presentare una domanda di risarcimento direttamente alla compagnia assicurativa del veicolo responsabile del sinistro.

Per i Paesi che non hanno aderito alla Convenzione di Vienna, invece, il funzionamento dell’assicurazione dipende dalle condizioni previste dalla polizza di assicurazione. In alcuni casi, sarà necessario stipulare una polizza di assicurazione supplementare per coprire i danni causati a terzi durante il viaggio all’estero.

Le garanzie accessorie utili per viaggiare all’estero con la propria auto

Esistono diverse garanzie accessorie per l’RC auto che possono essere utili in caso di sinistro stradale all’estero.

La garanzia Assistenza Stradale prevede il soccorso in caso di guasto o incidente del veicolo durante il viaggio all’estero, con intervento di carro attrezzi o vettura sostitutiva.

La garanzia Kasko copre i danni subiti dal veicolo a seguito di collisione, incendio, furto, eventi atmosferici, danni da acqua o da terzi. La garanzia Infortuni del Conducente copre le spese mediche e gli indennizzi in caso di infortunio del conducente durante il viaggio all’estero.

La garanzia Spese di Trasporto copre le spese di trasporto del veicolo, del conducente e dei passeggeri in caso di incidente o guasto durante il viaggio all’estero. Infine, la garanzia Tutela Legale copre le spese legali e i costi sostenuti per la difesa in caso di controversie legate a sinistri stradali all’estero.

Queste garanzie accessorie possono essere acquistate separatamente o come parte di un pacchetto di assicurazione viaggio all’estero. È sempre consigliabile verificare le coperture assicurative e, in caso di dubbi o incertezze, consultare il proprio agente assicurativo o il servizio clienti della propria compagnia assicurativa prima di partire per un viaggio all’estero in auto.

detrazioni assicurazioni 730

Le spese sostenute per pagare i premi assicurativi di varie polizze possono essere detratte attraverso la dichiarazione dei redditi, solitamente effettuata attraverso il modello 730. Si tratta di un beneficio fiscale riconosciuto dallo Stato che permette di abbattere i costi delle tasse dovuti per la stipula di particolari pacchetti assicurativi.

Ovviamente tutte le detrazioni per assicurazioni sul 730 prevedono precisi limiti di utilizzo ma costituiscono un interessante incentivo grazie al quale ottenere piccoli sconti per le spese sostenute. Vediamo come funzionano.

Pacchetti assicurativi e detrazioni sul 730: come funzionano?

Come dicevamo poc’anzi le spese sostenute per l’acquisto di pacchetti assicurativi sono detraibili con specifici limiti previsti dal nostro Legislatore. In particolare sono previste detrazioni pari al 19% per i seguenti premi:

  • Assicurazioni vita
  • Assicurazioni contro infortuni
  • Assicurazioni di tutela per persone con disabilità
  • Assicurazioni per rischi di non autosufficienza
  • Assicurazioni contro eventi calamitosi
  • Assicurazioni contro eventi calamitosi stipulate in caso di cessione di credito di imposta con Sisma Bonus

In tutti questi casi il contribuente ha diritto a ottenere le detrazioni pari al 19% nel caso in cui si sia fatto carico personalmente della spesa e solo attraverso pagamenti tracciati, ovvero elettronici sia per se stesso che per un familiare a carico nell’anno di imposta di riferimento.

I limiti e le caratteristiche della detrazione

La detrazione è pari al 19% per redditi fino a 120 mila euro mentre viene ragguagliata in modo proporzionale per redditi fino a 240 mila euro. Sono compresi in questo beneficio anche i redditi a cedolare secca che, tuttavia, sono sottoposti ai limiti appena descritti.

Inoltre sono previsti alcuni limiti di utilizzo in base alle polizze stipulate. In particolare per le assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni sono detraibili le spese aventi oggetto il rischio morte e invalidità permanente non inferiore al 5%.

Per le assicurazioni a tutela di persone con disabilità, invece, l’ammontare corrisposto non deve superare i 750,00€ che sale a 1291,14€ per le assicurazioni per rischio di non auto-sufficienza. In tutti questi casi per ottenere la detrazione di imposta è necessario testimoniare la stipula di queste polizze all’interno della Dichiarazione annuale dei redditi.

I codici da compilare sul modello 730

Tale testimonianza avviene in sede di compilazione del modello 730 per l’anno di imposta precedente a quello corrente. Tali spese sono previste alle righe E8 – E9 – E10 “Altre spese”, direttamente sul Quadro E “Oneri e spese”, sezione 1 “Spese per le quali spetta la detrazione d’imposta del 19% 26% 30% 35% o 90%”.

La compilazione di queste righe deve essere accompagnata dal codice di spesa riferito alla detrazione e, quindi, al tipo di premio assicurativo per il quale si ha diritto al beneficio fiscale.

Qui di seguito elencheremo i codici di spesa validi per le detrazioni dei premi assicurativi oggetto del beneficio fiscale:

  • assicurazioni vita e infortuni: codice spesa 36;
  • assicurazioni a tutela di persone con disabilità grave: codice spesa 38;
  • assicurazioni rischio di non autosufficienza: codice spesa 39;
  • assicurazioni rischio di eventi calamitosi: codice spesa 43;
  • per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi per assicurazioni stipulate contestualmente alla cessione del credito di imposta relativo al Sisma-bonus per cui si può fruire della percentuale di detrazione del 110 per cento a una impresa di assicurazione: codice spesa 81.
Assicurazione trattori e macchinari agricoli

Come previsto dal Codice della Strada tutti i veicoli a motore devono essere coperti dall’assicurazione di Responsabilità Civile. Questo significa che anche i mezzi agricoli a motore sono sottoposti a tale obbligo, anche se con alcune differenziazioni rispetto alle automobili o alle moto. Vediamo tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

La Responsabilità Civile per macchine agricole e trattori

Le macchine agricole possono accedere alle polizze di responsabilità civile attraverso tariffe convenzionate fisse a prescindere dal sistema di Bonus Malus che tutti conosciamo. La ragione deriva dal fatto per cui l’utilizzo del trattore o del macchinario agricolo segue logiche di utilizzo diverse dai mezzi circolanti in strada e, quindi, la probabilità di coinvolgimento in sinistri stradali è minore.

Comunque sia l’ingombro di un trattore in strada è piuttosto considerevole mentre la  velocità di circolazione è certamente ridotta rispetto ad altri mezzi. Questo significa che anche i trattori ed i macchinari agricoli che circolano in strada possono certamente causare incidenti, così come possono essere coinvolti senza colpa. Anzi, a voler essere precisi è proprio per via della possibilità di causare gravi incidenti che le franchigie assicurative sono differenti rispetto a quelle delle auto o delle moto.

Ovviamente il prezzo dell’assicurazione varia in base a numerosi fattori tra cui incidono l’esperienza di guida, la presenza di altri incidenti causati e una serie di condizioni per le quali la compagnia si assume il rischio calcolandolo attraverso sistemi di ranking interni nei quali rientrano anche le differenze di zona.

Differenze tra le varie tipologie di macchinari agricoli

Per chi fosse interessato a stipulare assicurazioni per macchine agricole, quindi, occorre tener conto del fatto per cui i premi annuali siano più bassi e che, nonostante questo, il prezzo è altamente variabile. Ecco perché numerose compagnie assicurative offrono pacchetti e soluzioni all-in, ovvero pensate per proteggere i mezzi da lavoro da tutti i rischi a cui sono soggetti.

In particolare le macchine agricole si distinguono in tre tipologie. Nel primo caso troviamo macchine agricole semoventi a due assi, macchine agricole trainanti rimorchi di massa inferire a 1,5 tonnellate e, infine, macchine trainanti con rimorchi di massa superiore a 1,5 tonnellate.

Nei primi due casi basterà assicurare solamente il veicolo semovente mentre, nel caso di rimorchi di massa superiore ad 1,5 tonnellate, la polizza dovrà coprire anche i mezzo trainato. In questo caso, infatti, il pacchetto assicurativo coprirà anche il rischio statico per indennizzo, ovvero i danni causati dal rimorchio separato dalla macchina motrice.

Altri pacchetti assicurativi

Nel mercato assicurativo per i mezzi agricoli sono previste altre forme di copertura che, talvolta, sono offerte dal fornitore. Queste riguardano il buon funzionamento del macchinario e sono condizioni che hanno a che fare con l’acquisto del mezzo e con i contratti di fornitura lato B2B. Infine ci sono da considerare le coperture previste per le aziende agricole con dipendenti, ovvero quelle che riguardano l’ambito del lavoro e, quindi, la tutela degli operatori dai rischi derivanti da lavori pericolosi ed usuranti.

In ogni caso per quel che riguarda specificatamente la circolazione su strada dei veicoli agricoli valgono le medesime norme delle auto o delle moto e, quindi, l’obbligatorietà di disporre di una polizza di responsabilità civile.

Quando acquistiamo una moto di seconda mano dobbiamo necessariamente procedere attraverso il passaggio di proprietà. Questa operazione deve concludersi entro sessanta giorni dall’acquisto attraverso una procedura specifica che si caratterizza da moduli da compilare e pagamenti da effettuare. Se è la prima volta che effettui un passaggio di proprietà qui di seguito troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno per procedere.

Il passaggio di proprietà della moto

Chi si appresta ad acquistare una moto usata deve provvedere ad effettuare il passaggio di proprietà. L’operazione deve essere effettuata entro 60 giorni dall’acquisto: la procedura da seguire e la spesa da sostenere cambiano a seconda che si tratti di un motociclo o un ciclomotore.

L’acquisto di una moto usata (e in generale di qualsiasi veicolo a motore) è subordinato alla conclusione del passaggio di proprietà, una procedura che consente di trasferire la titolarità del mezzo dal venditore al compratore.

La procedura da seguire per le due ruote è differente a seconda che il trapasso riguardi un motociclo (moto e scooter di cilindrata superiore ai 50 centimetri cubici) o un ciclomotore (cilindrata inferiore ai 50 centimetri cubici): vediamo le differenze.

Passaggio di proprietà della moto

Come dicevamo poc’anzi l’acquisto di una  moto di seconda mano, così come per qualsiasi veicolo a motore, richiede la procedura del trasferimento della proprietà dal venditore all’acquirente. Per le moto la procedura varia in base alla cilindrata e, quindi, al tipo di veicolo, ovvero motociclo (cilindrata superiore a 50cc) e ciclomotore (cilindrata inferiore a 50 cc).

Ci sono vari modi per procedere. Il più rapido prevede il supporto dell’agenzia di pratiche auto o dell’Agenzia ACI più vicina ma, chiaramente, si tratta di un servizio a pagamento. Per chi volesse procedere in modo autonomo spendendo meno, invece, è possibile fare riferimento agli uffici del Pra (Pubblico Registro Automobilistico) oppure alla Motorizzazione Civile.

Per il passaggio sono necessari i seguenti documenti:

-Copia del libretto di circolazione

-Certificato di proprietà del mezzo o Documento Unico di Circolazione

-Documento di identità e codice fiscale di acquirente e venditore

-Atto di vendita autenticato dal venditore

Costi del passaggio di proprietà della moto

Il costo complessivo di questa operazione ammonta ad un centinaio di euro. Nello specifico comprende:

  • 16 euro per la marca da bollo necessaria all’autentica della firma
  • 27 euro da destinare al servizio ACI
  • 10,20 euro  di spese per i diritti DTT, ovvero per il Dipartimento Trasporti Terrestri
  • 32 euro per la trascrizione del passaggio al PRA
  • 16 euro per l’imposta dovuta all’aggiornamento del libretto di circolazione

Il trasferimento di proprietà

Il trasferimento di proprietà della moto, quindi, può essere effettuato in vari modi e, tra questi, il più economico è quello proposto dalla motorizzazione civile.

La procedura richiede la presentazione del certificato di circolazione della moto e il modello TT2118 che puoi scaricare dal Portale dell’Automobilista. Compilando tutti i campi e allegando le copie dei documenti di identità e dei codici fiscali il passaggio verrà effettuato in via amministrativa in una settimana lavorativa.

Il nuovo acquirente, a questo punto, dovrà presentare la domanda per il rilascio della targa perché la vecchia resterà di proprietà del venditore.

La constatazione amichevole, nota anche come CAI, è un modulo che permette a conducenti coinvolti in un sinistro stradale di descrivere in che modo questo si sia verificato. Il motivo per cui è definito “amichevole” risiede nell’opportunità di abbreviare le tempistiche di risarcimento e, quindi, di evitare controversie tra le persone coinvolte. Si tratta di un documento ufficiale di denuncia del sinistro che può essere firmato da una o da tutte le parti coinvolte.

È ovvio che subire un incidente stradale non sia affatto piacevole ma, proprio per questo, la Constatazione Amichevole supporta le parti coinvolte agevolando anche il lavoro che seguirà presso la Compagnia Assicurativa. Per questo si tratta di un documento molto importante che ogni automobilista dovrebbe possedere in auto durante la marcia.

Come si compila il modulo di Constatazione Amichevole CAI?

Come anticipato poc’anzi questo documento costituisce una denuncia ufficiale del sinistro. In quanto tale deve essere consegnato entro tre giorni dal sinistro e compilato in ogni sua parte.

In particolare il modulo CAI è composto da due pagine ed è disponibile sempre in quattro copie. Nella prima pagina ci sono tutti i campi che identificano l’incidente, i coinvolti, i danni e la presenza di eventuali testimoni.

Da metà pagina in poi, a partire dal sesto campo da compilare, sono presenti due sezioni dedicate al veicolo A e al veicolo B coinvolti nell’incidente. Qui saranno riportati i dati degli assicurati e quelli delle compagnie oltre che della polizza stipulata dagli automobilisti.

A fondo pagina, invece, troveremo la sezione grafica in cui riportare la dinamica del sinistro e, quindi, le osservazioni e le relative firme dei conducenti. Infine sulla seconda pagina sono riportate le informazioni collaterali come l’intervento delle forze dell’ordine o la presenza di testimoni e feriti che avremo già riportato sulla prima pagina.

La sezione 13 riguarda invece uno spazio comune in cui deve essere riportata graficamente la dinamica del sinistro, mentre la sezione 14 e 15 riguardano rispettivamente le osservazioni e le firme dei conducenti.

Modalità e tempistiche di risarcimento dei danni

Una volta che entrambe le parti avranno firmato il documento questo permetterà di avviare il processo di indennizzo in modo semplificato e velocizzato. Questo, tuttavia, non potrà essere avviato se il conducente avrà riportato gravi lesioni fisiche per le quali si procederà con indennizzo ordinario.

In ogni caso la compagnia del danneggiato avrà trenta giorni di tempo per risarcire i danni alle cose se il modulo è stato firmato da entrambe le parti coinvolte. I giorni aumentano a sessanta quando il CAI è stato firmato da un solo conducente.

È importante compilare in modo chiaro e corretto il modulo proprio perché questo verrà utilizzato dalle rispettive compagnie assicurative per valutare le modalità di risarcimento e la dinamica dell’incidente.

Questo perché ogni sinistro prevede l’assegnazione di una percentuale di colpa per la quale, per l’appunto, si stabilisce chi abbia causato il danno e chi, invece, lo abbia subìto. In caso di incidente molto grave, tuttavia, potrebbero intervenire le forze dell’ordine e, quindi, l’eventualità di compilare il CAI sarà stabilità sul momento.

L’assicurazione vita è un prodotto non molto diffuso nel nostro Paese ma che, negli ultimi anni, ha visto una progressiva crescita di interesse da parte delle persone. Si tratta di una forma di copertura dal funzionamento relativamente semplice, proprio come altre polizze. Tuttavia differisce dalle assicurazioni canoniche a cui siamo abituati, come l’RC auto, perché si suddivide in diverse tipologie. Vediamo tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è l’assicurazione vita

La polizza vita è un contratto che prevede il pagamento di un premio da parte dell’assicurato. Questo garantirà al beneficiario un capitale in caso di decesso o alla sopravvivenza entro una certa data.

Come funziona

Nel contratto di polizza gravitano il contraente, ovvero la compagnia assicurativa, il beneficiario e l’assicurato. Questi ultimi due soggetti possono coincidere tra loro, nel senso che in caso di morte del contraente il denaro accumulato o capitalizzato andrà direttamente ai più prossimi eredi.

Per stipulare una polizza vita la compagnia vorrà conoscere alcune informazioni dell’assicurati per capire il rischio che ne deriva. Per esempio le compagnie sono solite chiedere il tipo di lavoro, lo stato di salute, la presenza di malattie ereditarie ecc… Ovviamente se le condizioni dovessero cambiare è compito dell’assicurato segnalare tempestivamente il tutto alla compagnia, per procedere al ricalcolo del rischio.

Tipologie di assicurazione vita

Come dicevamo poc’anzi le tipologie di assicurazione vita sono tre in tutto. C’è l’assicurazione caso vita che garantisce all’assicurato una rendita in cui, alla scadenza del contratto, questo sarà ancora in vita. Tale polizza prevede il versamento di un premio periodico che sarà restituito, in caso vita, comprensivo di rivalutazioni ed interessi.

L’assicurazione vita caso morte

Questa tipologia prevede una tranquillità economica familiare dal momento che, in caso di decesso dell’assicurato, il capitale versato sarà distribuito al nucleo familiare del contraente. La compagnia, tuttavia, distingue ulteriori due modalità: vita intera e temporanea caso morte. Nel primo caso non c’è scadenza perché i beneficiari otterranno la somma in qualsiasi momento dopo il decesso. La seconda prevede che la polizza corrisponda una rendita ai beneficiari se l’assicurato muore entro un certo lasso di tempo stabilito a monte.

Le polizze miste

Ci sono poi le polizze miste, quelle che prevedono diverse forme di liquidazione e che, quindi, risultano essere più costose. In questo caso, infatti, le coperture aumentano e, quindi, la spesa può aggirarsi da circa 100 euro al mese fino a oltre mille.

La possibilità di riscatto

Se l’assicurato chiede la restituzione del denaro versato, infine, possono configurarsi vari scenari. Per le polizze caso vita e miste non è possibile procedere al riscatto del premio prima di tre anni. Nel caso morte, invece, la liquidazione sarà possibile solo in caso di decesso dell’assicurato.

La richiesta di riscatto del premio deve avvenire secondo le modalità previste dalla compagnia che, in ogni caso, dovrà rispondere in tempi che non vanno oltre i dieci giorni dalla data di ricezione.

Sono previste anche formule di sospensione della polizza, nonché formule di investimento del premio in prodotti di tipo finanziario. Per avere informazioni specifiche, quindi, conviene fare un confronto online oppure chiedere direttamente ad un consulente fidato.

Cuba è un posto magico. Un arcipelago enorme caratterizzato da milleseicento isole adagiate sul mare caraibico cristallino e disposte attorno al sogno dell’Avana, il luogo il cui fascino senza tempo è impresso nella memoria globale insignito come Patrimonio Unesco a partire dal 1982. La storia di Cuba, la natura e la cultura locale sono motivo di grande attrattiva turistica ma, come ogni luogo del mondo, c’è anche un’altra faccia della medaglia di cui tener conto, soprattutto per chi desidera viaggiare e visitarla.

Cuba, infatti, si trova attanagliata da criminalità, eventi metereologici estremi e pericolosi e, soprattutto, non gode di ottime strutture sanitarie. Per tutelarsi da questi imprevisti e viaggiare sicuri, quindi, è estremamente necessario stipulare una buona assicurazione viaggio. Ecco tutto quello che devi sapere.

Come funziona l’assicurazione viaggio?

L’assicurazione viaggio è un prodotto utilissimo. Il funzionamento prevede il pagamento di un premio assicurativo con il quale la compagnia tutela e risarcisce il cliente per una serie di eventi spiacevoli che si verificano durante il viaggio. Il risarcimento dipende dal pacchetto assicurativo acquistato e, quindi, dalle coperture, dalle eventuali franchigie e così via. Per un viaggio a Cuba suggeriamo di non badare a spese e di valutare le coperture per bagaglio, spese mediche e altri eventi spiacevoli in modo tale da avere massima assistenza per qualsiasi esigenza.

Tieni presente che il viaggio in aereo prevede quasi sempre uno o due scali, il che aumenta le possibilità di smarrire il bagaglio. Questa potrà sembrare una banalità ma a Cuba non trovi negozi aperti a tutte le ore. Per acquistare beni essenziali, per esempio, potresti non trovare nulla per chilometri e chilometri. I punti vendita che troverai sono i supermercati statali che offrono qualche tipo di sapone, snack e liquori da importazione.

Tutte le buone ragioni per stipulare una polizza viaggio per Cuba

L’aumento degli episodi micro-criminalità, i furti, e i problemi economici uniti ai danni climatici hanno reso Cuba una meta non proprio sicura e confortevole. Peraltro c’è carenza di farmaci e, talvolta, il costo elevato di ricoveri e interventi può rendere un viaggio una vera e propria impresa di sopravvivenza. Oltretutto l’assicurazione per le spese mediche, dal 2010, è obbligatoria per tutti i cittadini stranieri e questo è già un buon motivo per pianificare l’acquisto di una polizza viaggio completa prima di partire.

Le coperture disponibili

Per Cuba ci sono assicurazioni viaggio convenienti con formula all inclusive. In pratica queste coprono il furto e lo smarrimento del bagaglio, nonché la protezione degli effetti personali, l’annullamento viaggio, le coperture mediche e quelle per le spese sanitario. In poche parole sono polizze attive per tutta la durata del viaggio e che mettono a disposizione un Servizio Clienti attivo 24h e ogni giorno dell’anno.

Cosa è importante sapere prima di attivare una polizza viaggio per Cuba

A causa della frequenza di episodi di criminalità molti suggeriscono anche di aggiungere la copertura per la tutela legale e per la protezione di smartphone, videocamere, carte di credito e tutto ciò che generalmente portiamo con noi in viaggio. Infine per evitare spiacevoli sorprese al momento dei rimborsi, qualora dovesse verificarsi un evento tra quelli elencati, assicurati di stipulare polizze con franchigie basse o prive di franchigia perché, altrimenti, potresti trovarti a dover coprire parte dei costi derivanti dal danno subìto.

L’assicurazione auto temporanea è una forma flessibile di polizza che ha una durata inferiore ai 12 mesi. Si tratta di una copertura valida per periodi brevi che viene stipulata in due formule: a rate e a chilometraggio. 

Tipi di assicurazioni temporanee

Come anticipato poc’anzi ci sono tante forme di assicurazioni temporanee. Per esempio esistono quelle a copertura giornaliera che sono utili per trasferimento all’estero del veicolo o per noleggi, prestiti e altre esigenze di breve durata. Considerando che queste situazioni comportano un rischio elevato la copertura ha un costo generalmente elevato.

Ci sono poi quelle a copertura minima garantita, ovvero le polizze che possono essere stipulate per una durata non inferiore a tre giorni. Infine ci sono le formule stagionali, simili a quelle per le due ruote che, per l’appunto, possono coprire un semestre o un trimestre a seconda delle esigenze.

Comparando i prezzi, tuttavia, potresti notare che una copertura completa annuale, molto spesso, può costare anche meno di una giornaliera. Il prezzo dipende sempre dal rischio che la compagnia si assume nel tutelare il tuo veicolo da sinistri e incidenti.

Le assicurazioni temporanee a chilometraggio

Queste polizze rientrano nella grande famiglia delle assicurazioni auto ma, a differenza del “tempo” utilizzano come conteggio il “chilometro percorso”. Pertanto sono soluzioni a consumo che coprono il veicolo fino al raggiungimento di una certa soglia di chilometri percorsi dal conducente.

Questo tipo di assicurazioni richiede l’installazione obbligatoria della scatola nera. Si tratta di un piccolo dispositivo satellitare in grado di registrare il numero di chilometri percorsi e di localizzare il veicolo.

È una formula piuttosto conveniente per chi usa poco l’auto e vuole risparmiare sul costo della polizza pur essendo meno pratica di altre tipologie di copertura. Inoltre è difficile da trovare sul mercato perché non tutte le compagnie la propongono.

Conviene stipulare un’assicurazione auto temporanea?

La risposta dipende sempre dalle nostre esigenze. Se dobbiamo trasferire un veicolo all’estero via nave o via aereo e vogliamo che arrivi sano e salvo a destinazione la convenienza è garantita perché, anche in lassi di tempo brevissimi, può succedere di tutto.

Lo stesso vale per le polizze del noleggio e per tutte quelle assicurazioni che ci tutelano in un arco temporale ristretto, diverso dall’uso tipico dell’auto di proprietà. Per il nostro veicolo, invece, non sono assicurazioni molto convenienti proprio per via del costo elevato.

Al giorno d’oggi, infatti, al netto di una condotta illibata e di zero incidenti commessi con colpa, le polizze assicurative offrono premi annuali davvero bassi. Chiaramente la polizza va sempre scelta non solo in base al prezzo perché è un valore fuorviante.

Cosa è importante valutare per scegliere l’assicurazione giusta?

In primo luogo ci sono da considerare franchigie e massimali. Le prime sono le soglie oltre le quali, in caso di danno, la compagnia non effettua rimborsi. I massimali, invece, sono gli importi massimi che l’assicurazione copre in caso di sinistro. Inoltre ci sono da considerare le tutele accessorie incluse ed eventuali altri benefit che, a parità di prezzo, rendono una polizza più interessante di un’altra.

Ogni auto circolante nel nostro Paese è soggetta all’obbligo di sottoscrizione della polizza di responsabilità civile. Questa è una copertura per i danni causati a persone e cose ed è l’unica forma assicurativa obbligatoria per gli automobilisti. In aggiunta è sempre possibile aggiungere al nostro pacchetto le cosiddette garanzie accessorie, utili per completare e integrare la polizza per altre evenienze spiacevoli.

Cos’è la polizza Kasko?

Tra queste c’è la polizza Kasko, utile per ampliare le coperture di base e proteggere al meglio la tua auto da numerosi pericoli. Si tratta di una delle garanzie accessorie più popolari perché tutela l’auto dai danni subiti che non sono coperti dall’RC.

Difatti è possibile ricevere risarcimenti anche per danneggiamenti che non prescindono dalla responsabilità. Se commettiamo un sinistro per colpa, quindi, rientriamo nell’ambito delle coperture RC che rimborseranno solo chi ha subìto il danno. Nel caso in cui hai una Kasko, invece, ricevi un risarcimento per danneggiamenti di ogni sorta, in base alle specifiche previste nel contratto.

Le coperture previste

Se hai una Kasko totale, per esempio, hai tutte le coperture previste e, quindi una copertura totale in caso di urti, ribaltamenti o uscite di strada. La copertura è prevista per distrazioni alla guida o manovre errare che comportano danni e collisioni.

La copertura riguarda anche gli incidenti con responsabilità per i quali, tuttavia, il premio assicurativo sicuramente subirà degli aumenti nell’anno successivo.

La Kasko collisione, invece, può essere sottoscritta in forma parziale, anche detta mini. In questo caso, semplicemente, ottieni una copertura per collisioni che non siano di nostra responsabilità e che avvengono con veicoli prontamente identificati.

Le clausole di esclusione

Ovviamente ci sono delle esclusioni, ovvero motivazioni per cui il veicolo non sarà risarcito a seguito di particolari sinistri. Per esempio la guida in stato di ebrezza o danneggiamenti in caso di traino non sono situazioni che rientrano nelle coperture Kasko.

Come ogni garanzia accessoria questa copertura prevede massimali di rimborso annuale e franchigie. Questi due valori, uniti alla condotta del guidatore, determinano il prezzo della polizza che, di norma, è sempre piuttosto elevato.

Per questo conviene acquistarla in combinazione con quella riferita agli atti vandalici ma solo dopo aver comparato prezzi e condizioni online. Solitamente è consigliata ai neo-patentati e a chi vive in città molto trafficate, dove la possibilità di subire danni alla propria auto è molto elevata.

Conviene stipulare una Kasko?

In ogni caso suggeriamo sempre di valutare con attenzione le condizioni contrattuali e, soprattutto, le cause di esclusione. È abbastanza ovvio che le compagnie assicurative debbano proteggersi da truffe o tentativi di frode e che auspichino di non dover risarcire i danni. Al tempo stesso l’automobilista ha tutto l’interesse a ricevere un’adeguata compensazione dei danni subìti, in virtù del premio che è tenuto a pagare.

Per questo la Kasko può essere un’ottima soluzione di tutela ma, al tempo stesso, rappresenta anche una formula assicurativa da valutare con molta attenzione. Lo stesso vale per la mini kasko che, invece, presenta un costo più basso ma numerose cause di esclusione.