Cambiare operatore energetico: cosa sapere

Cambiare fornitore di energia, ovvero di luce e gas, è un’operazione molto semplice. Di norma le persone procedono a questo cambiamento quando si rendono conto che sul mercato sono disponibili offerte più vantaggiose di quella in corso. Per altre persone, invece, l’idea di cambiare operatore potrebbe causare una sorta di “preoccupazione” circa la complessità o la problematicità del passaggio. In realtà, come vedremo, il cambio di operatore energetico è davvero molto semplice e, tra l’altro, non prevede né interruzioni di servizio né costi vivi. Ecco come funziona.

Come cambiare gestore di gas o luce?

I consumatori sono tutelati, per legge, durante il cambio di operatore energetico e, quindi, esistono norme tali da consentire un passaggio rapido ed agevolato. In altre parole questo significa che per mantenere viva la libera concorrenza del mercato libero dell’energia gli operatori sono tenuti a semplificare le cose, offrendo sempre pieno diritto di scegliere a chi rivolgersi per le proprie forniture di luce e gas.

Per procedere bisogna solamente selezionare l’offerta desiderata e comunicare il proprio intento alla compagnia energetica scelta. Questa ci chiederà una serie di dati di rapido reperimento come codice fiscale, documento di identità e codice POD o PDR.

Cosa ti serve per cambiare operatore energetico?

Una volta sottoscritto il contratto il nuovo gestore provvederà a comunicare il passaggio al vecchio e, quindi, la procedura verrà gestita internamente. Ribadiamo che tale procedura non comporta costi, penali o qualsivoglia lavoro strutturale in casa o sul contatore.

I servizi di fornitura di luce e gas rimarranno sempre attivi, così come i contatori. Semplicemente i due operatori interloquiranno tra loro ed effettueranno il passaggio amministrativo in qualche giorno lavorativo. Nulla di così complicato.

Cosa sono i codici POD e PDR?

Questi due codici servono ad attivare la procedura di cambio di operatore e, soprattutto, ad identificare la posizione geografica del contatore. Sono codici che non cambiano mai, neanche quando passiamo da un fornitore all’altro. In generale sono spesso definiti come i codici fiscali delle persone proprio perché identificano i contatori in modo univoco.

Questi codici sono diversi da quelli del cliente che, invece, cambiano al variare dell’operatore energetico. In ogni bolletta sono sempre indicati in modo separato e, quindi, il codice cliente è riportato in alto mentre i codici POD e PDR sono disposti nel quadrato di riepilogo della fornitura.

Costi che non ti aspettavi

Purtroppo c’è da dire che, nonostante il cambio di operatore debba essere gratuito, tutte le aziende applicano spese amministrative di cui dobbiamo farci carico. Questo lo scopriremo alla prima bolletta con il nuovo operatore, sulla quale ci verranno addebitate spese dai venti ai cinquanta euro che saranno giustificate come “lecite” per via dei costi che le aziende sostengono per avviare il cambio.

Sicuramente è un aspetto che va in netta controtendenza con le vigenti leggi in materia di tutela dei consumatori. Tuttavia c’è poco da fare perché, come potrai leggere nel contratto di sottoscrizione che dovrai firmare, queste sono riportate anche se in forme minuscole o poco visibili.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *